Questo perché Leonardo non realizzò mai del tutto il suo sogno di creare il più grande monumento equino del mondo, come gli fu commissionato dal duca di Milano, Ludovico il Moro. La statua doveva essere un monumento al defunto padre del duca ma, nonostante gli ingenti lavori preparatori portati a termine da Leonardo, il progetto non venne mai realizzato. Leonardo riuscì a completare una versione in creta della sua statua in un periodo di 17 anni in cui lavorò anche ad alcuni dei suoi progetti più famosi, tra cui L'Ultima Cena.

Questo epico monumento equestre di 24 piedi sorgeva in un vigneto vicino al castello del duca. Leonardo ha sempre voluto fondere la sua statua in bronzo per assicurarsi che fosse immortalata per sempre, scrisse nei suoi taccuini del suo metodo rivoluzionario per raggiungere questo obiettivo. Purtroppo, anche se i suoi sogni sono stati infranti dall'invasione dei soldati francesi che hanno catturato Milano e hanno utilizzato il grande monumento per esercitarsi al tiro, distruggendolo completamente. La leggenda narra che Leonardo pianse la perdita del suo cavallo fino alla morte.

Fortunatamente per il mondo moderno, però, Leonardo ha lasciato molte note dettagliate e immagini del suo cavallo nei suoi famosi taccuini. C'erano informazioni sufficienti nei documenti per consentire al pilota di linea Charles C. Dent di iniziare a lavorare per finanziare il completamento del progetto.

Nina Akumu è stata infine coinvolta come scultrice di animali di successo per completare il progetto. È stato difficile mettere insieme una replica esatta della precedente creazione di Leonardo dai suoi appunti, ma Dent ha ritenuto importante produrre un monumento sensibile al genio di Da Vinci e quindi Akumu ha lavorato con gli appunti di Leonardo e i suoi studi sulle razze di cavalli per creare un nuovo monumento.

Il monumento equestre in bronzo di 24 piedi è stato inaugurato il 10 settembre 1999, 500 anni dopo che lo sforzo di argilla di Da Vinci fu distrutto dai soldati francesi. Lo spettacolare monumento si erge ora su un piedistallo di marmo bianco a Milano, dove avrebbe sempre dovuto essere. Si ritiene che ci sia un significato significativo dietro il dono di questo cavallo da un progetto condotto da cittadini americani all'Italia, l'idea è che rappresenta un simbolo di amicizia tra le nazioni.

Serve anche, data la storia del progetto, come promemoria della distruttività della guerra e della nostra capacità di superare tali sprechi se lavoriamo insieme. È stato anche realizzato un secondo monumento, che è stato presentato ai Giardini Meijer, nel Michigan, negli Stati Uniti, in riconoscimento del contributo finanziario di Frederik Meijer al progetto. La seconda versione della statua viene spesso chiamata "il cavallo americano".